Ci sono pochi dolci che mia mamma fa da sempre, le neole sono uno di questi.
Sono delle cialde leggerissime di origine abruzzese - molisana che nella versione originale vengono aromatizzate all'anice. Prendono diversi nomi a seconda, credo, delle zone (neole, nevole, ferratelle) e si fanno con un ferro che tradizionalmente veniva appoggiato sulle braci, nei tempi più moderni sui fornelli e attualmente è sostituito da un apparecchio elettrico che cucina due cialde alla volta e permette di stare comodamente seduti e "sfornare" biscottini a profusione!
Il sapore ed il fascino del vecchio ferro della nonna, però, non hanno paragone, soprattutto quando si ha a disposizione un bel pezzo di cotenna per ungere l'interno delle piastre e un pò di tempo per preparare la colazione o la merenda della domenica.
Si accompagnano con marmellata, nutella o del gelato ma sono anche buonissime al naturale.
- 1 uovo intero
- 2 cucchiai di zucchero
- 2 cucchiai di olio di semi
- facoltativo: poche gocce di essenza di anice
- farina OO q.b.
- cotenna (o burro) per ungere le piastre
Unire, nell'ordine, gli ingredienti facendo attenzione a non formare grumi.
Sul q.b. della farina: aggiungere un cucchiaio alla volta di farina, sino ad ottenere una pastella piuttosto solida che fatica a scendere dal cucchiaino.
Scaldare il ferro sul fornello, ungerlo abbondantemente (le prima neola è sempre di prova ... ecco perchè appena la mamma scaldava il ferro rimanevo accanto a lei in attesa, stile corvetto!).
Prelevare una piccola quantità di impasto aiutandosi con due cucchiaini e versarlo su una delle due piastre; chiudere subito il ferro e cucinare su ambo i lati (basta meno di un minuto per lato).
Staccare ogni cialda aiutandosi con la punta di un coltello e lasciarla raffreddare su un tagliere di legno.
Proseguire così sino a terminare la pastella, ungendo le piastre di tanto in tanto.
Giulia V.
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